lunedì 27 ottobre 2014

"Ragione e Sentimento. Beatrice Rana al Petruzzelli" di Maria Grazia Pani *


"Venerdì scorso, al Teatro Petruzzelli di Bari, abbiamo avuto il piacere di ascoltare una giovane “leonessa del pianoforte” di natali e formazione pugliese, oggi famosa in tutto il mondo: Beatrice Rana, che a soli 20 anni vanta già vittorie in prestigiosi Concorsi Internazionali tra cui il Concorso Internazionale di Montreal,  e  che ha conquistato nel 2013  la Medaglia d'Argento e il Premio del Pubblico  al Concorso Internazionale Van Cliburn di Fort Worth, in Texas.
( Prima donna italiana a salire su palco del Van Cliburn). Figlia d’arte (entrambi i genitori sono musicisti) ha respirato musica sin da bambina. E quando era ancora una ragazzina è stata affidata alle cure del grande pianista e didatta pugliese Benedetto Lupo presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli. Dalla Puglia all’America e dall’America al mondo intero. E Beatrice è da mesi sempre in viaggio, ospite delle orchestre e delle istituzioni musicali più importanti del mondo. A Bari ci ha regalato una fervida e impeccabile interpretazione del Concerto n.1 di Pëtr Il'ičČajkovskij uno dei più amati dal pubblico. Beatrice ha sfoderato una grinta e una personalità strepitose e una profonda consapevolezza di sé unita a una sicura comprensione della musica a cui ha voluto dare una sua personale e non scontata interpretazione. La sua presenza nell’essenza musicale e nella scarnificazione dello spartito denso di rimandi all’ “anima russa”  e la possanza e l’autorità   del suo piglio e del vigoroso suo suono,  è talmente forte da renderla protagonista assoluta della serata. Dopo poche battute capiamo perché la prestigiosa rivista Gramophone ha affermato che "Beatrice Rana ha un'anima matura che si nasconde dietro i suoi 20 anni, e più di qualche tocco di genio" e perché Marta Argherich, femminile mito vivente del pianoforte, abbia recentemente dichiarato in un’intervista “mi piace moltissimo una giovane pianista italiana…Beatrice Rana”. Questa fanciulla dall’aspetto leggiadro, fasciata in un semplice ma ricercato abito bianco,  ricamato a fiori neri in perfetto stile Audrey Hepburn, sobrio, senza orpelli, e i capelli appena trattenuti da un piccolo strass, possiede  una rara robustezza di suono e allo stesso tempo una capacità di rendere sonorità trasparenti e diafane, cristalline come acqua di sorgente. Un sentimento di tragico e nitido trasporto, con slanci misurati e ritorni di interiorizzazione. Ogni registro del pianoforte viene indagato, scoperto, viene portato alla luce e fatto riemergere come un’isola dal profondo del mare. Abbiamo ammirato la sua compostezza nell’espressività  e nelle movenze, la sua eleganza nella risoluzione dei passaggi più complessi, la sua comunicativa  mai plateale, ma sommessa, sincera.Mai eccessiva mai sopra le righe, nel gesto e nel suono. Abbiamo gioito dello smalto vivido del suo tocco e ci siamo inabissati con lei nello scavo e nella ricerca del suono. E abbiamo goduto dell’apparente   semplicità con cui Beatrice ha sciolto figurazioni di estremo virtuosismo. Una tecnica al servizio dell’arte che non è tecnicismo. Un compendio di ragione e sentimento, di semplicità  e di complessità. Beatrice non si scompone. Beatrice non recita. E’ onesta nei confronti del pubblico e della musica. La tecnica superba e raffinata le consente di fare esattamente tutto quello che vuole e le permette di essere sempre serena. A tratti Beatrice sorride, come una bambina che si diverte giocando con i tasti per la prima volta. E invece come scrive G. Cziffra nella sua autobiografia  “Passare quotidianamente lunghe ore al pianoforte è un lavoro sfibrante e tutti coloro che lo suonano bene ne sanno qualcosa. A 4 anni sotto la guida di mio padre non riuscivo più a staccarmi dallo sgabello. ” La magia dei grandi artisti: far sembrare un gioco ciò che richiede un immenso sforzo fisico e nervoso! Dopo lunghissimi applausi e richieste di Bis Beatrice si è concessa nuovamente e ci ha commosso con la trascrizione Liszt/Schumann dello splendido Lied Widmung, oltre alla Giga dalla Prima Partita di Bach. Questo è il Teatro che ci piace: il teatro che dà spazio al talento dei giovani. In questo caso a una giovane della nostra Puglia, che in Puglia si è formata e che è applaudita in tutto il mondo. Con la sua classe, la sua freschezza, i suoi splendidi abiti da concerto, i suoi spartiti, i suoi nervi d’acciaio e le sue mani morbide e inquiete, con la sua intelligenza e il suo innato talento."
Maria Grazia Pani
* Fonte: ILIKEPUGLIA.IT

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