sabato 1 dicembre 2012

Sting: An Englishman in rock


Cosa ci fa un englishman, dapprima nei caraibi, ad apprender sapienze ragghistiche e poi a NY, dopo il 1776, anno in cui i sudditi vennero cacciati dai ribelli, dai coloni, dai zappaterra?
Se il suddito di Elizabeth  in questione è fastidioso e puntuto come un pungiglione, certamente su di lui pioverà fama e fortuna.

Come dicono quelli che voglion far i giornalisti sul serio, non i pennivendoli o i leoni di tastiera, il leader dei Police, unico gruppo di biondoni fan di Marley, volle andare a provare l'ebbrezza di ingiamaicarsi con voluttà.
Di questa ubriacatura, fatta di fumi verdognoli e rum d'annata, c'è rimasto non molto ma quello che è sopravvissuto, come piccola bottiglia di speranze di grandezza, donata ai marosi del caribe, è davvero memorabile: la Regatta, detta de Blanc, come uno spumante DOC, che ne è venuta fuori è fantastica opera unica di Reggae n' Roll, in cui la mano bianca, potente e suadente come non mai, si fa bionda sciarpa avvolgente e calda tana per l'esplosione della anima nera del gruppo, che emerge in tutta la propria inenarrabile capacità e qualità. Il 1979 è l'anno della consacrazione; tutto il mondo occidentale pende dalle voglie capricciose del pungiglione e del suo socio Copeland, il figlio della CIA.
Ma siamo nel riflusso posthipparo e l'anno dopo, il 1980, si fa un bel viaggione in India per riscoprire le proprie radici puramente britanniche e il parto genera Do do do Da da da da, inno della fase arancione.
I Police sono sempre in aumento, ma la corrosione è dietro le loro spalle e, con Synchronicity, l'album più valido del gruppo e più consapevole, matura la idea dello scollamento, non prima di averci donato Every breath you take.
Il primo frutto solistico è dell'85, ma è il notevole Nothing like the sun, di due anni dopo, che convince il nostro a percorrere il proprio sentiero.
Il tunnel della sperimentazione e della olistica natura del pungiglione lo portano troppo lontano, secondo me, dalla meta e qui si fa di tutto: dal jazzista, all'attore, al brechtiano, alle immancabili collaborazioni con tutti e di più, tra le quali segnsliamo la union con Ziggy, il figlio di Bob Marley, come è facile intuire la cosa più gradita al biondino.
Circa la svolta medievalistica, vi chiederei di aiutarmi a stendere un bel velo, mentre vorrei richiamare alla memoria le partecipazioni al sempre vivo Pavarotti & Friends.
Il divo di Fragile ha fatto parlare di sé anche per altre cose, ma lo citiamo, in chiusura, per una apprezzatissima rivisitazione del basso, con un tour, l'ultimo della serie, in cui he's back to bass, visto che lui ne è maestro serio e certificato. Una meraviglia della epica Police vi conseguirà come premio per la pazienza:


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