mercoledì 4 marzo 2015

8 domande a...Elisabetta Pani


Si diploma con il massimo dei voti presso il conservatorio N.Piccinni di Bari sotto la guida di Angela Montemurro Lentini.
Negli ultimi 3 anni è stata docente di Pianoforte presso i Conservatori “T. Schipa” di Lecce  e “Torrefranca” di Vibo Valentia.
Si laurea con il massimo dei voti e la lode in Lettere moderne con una tesi in Letterature Comparate su Schumann e Jean Paul. La sua tesi è stata oggetto di pubblicazione della Levante Editore (Schumann e Jean Paul - Una similitudine ideale).
Nel 2010 consegue presso il Politecnico di Vibo Valentia la Laurea di II Livello in Musica, Scienza e tecnologia del Suono.

Si è perfezionata in Italia con i Maestri Joaquin Achucarro, Aldo Ciccolini, Filippo Balducci e in Austria e in Olanda (Salisburgo – Rotterdam) con il M° Aquiles delle Vigne.
Allieva del M° Fausto Zadra, ha seguito i suoi Corsi Superiori annuali di Perfezionamento  in Svizzera e in Italia (Fondazione CIEM-MOZART).
Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali (1° Premio Assoluto ai Concorsi "Il Concertista " di Taranto, "Concorso Europeo di esecuzione musicale Città di Barletta", Concorso Internazionale di esecuzione musicale “Città di Teramo” , Concorso “Città di Vieste”) svolge attività concertistica sia come solista che in formazioni da camera.
Ha  suonato come solista per importanti Istituzioni musicali Nazionali; per l’”Eurorchestra”, per l’Orchestra “Nino Rota”, per la Camerata Musicale Salentina, in importanti teatri pugliesi e nazionali (Piccinni – Petruzzelli - Giordano – Impero – Traetta, Teatro Regio di Parma, Teatro Troisi); è stata ospite della terza edizione del “Festival pianistico di Spoleto” (Musici Artis Umbria) e dei concerti del Tempietto presso Villa Torlonia a Roma.
Sempre come solista ha suonato nell’ambito degli Akademie Konzerte presso la prestigiosa Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo.
Per la Fondazione Piccinni ha realizzato il Concerto letterario “Schumann, un romanzo musicale” dove alla ricerca puramente musicale e interpretativa si affianca un accurato lavoro di analisi e riscoperta di brani letterari immediatamente riconducibili alla vita e all’opera del compositore; nel 2009 ha realizzato come autrice ed interprete un concerto-spettacolo dedicato alla vita e all’opera pianistica di Felix Mendelssohn. Nel 2010 scrive e interpreta come pianista uno spettacolo applaudito dal pubblico e dalla critica dedicato al bicentenario della nascita di Chopin e Schumann intitolato “Chopin e Florestano”.
Alla sua predilezione per il repertorio romantico e, in particolare, per l’opera di Robert Schumann di cui è considerata originale interprete, si affianca la valorizzazione di composizioni di musicisti pugliesi con l’esecuzione di rare pagine pianistiche di F. Casavola e la collaborazione a numerose ed inedite iniziative di contaminazione tra le arti, tra cui ricordiamo nel 2001 l’originale realizzazione della “Cecchina e Pulcinella Tagliaferro” con musiche di N. Piccinni  nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario picciniano e le originali produzioni teatrali nell’ambito della Stagione lirica del Teatro di Tradizione Petruzzelli (2002/2003 “Traviata allo specchio” – 2003/2004 “Otello, il sinistro incanto).
Nel giugno 2005 è protagonista, in veste di solista e accompagnatrice, di un “concerto evento” dal cantiere del Teatro Petruzzelli organizzato dal “Ministero per i beni e le attività culturali” e trasmesso da Telenorba in diretta televisiva. Nel 2013 esce per la Kicco Classic il CD Wagner Versus Verdi dedicato alla produzione cameristica/liederistica dei due compositori (inciso con la sorella soprano Maria Grazia Pani) Nel 2013 lo spettacolo Verdi versus Wagner, che la vede protagonista come accompagnatrice e solista, tocca più di 20 piazze in tutta Italia.
Dopo tre anni di insegnamento nei Corsi Pre – Accademici del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce è attualmente docente di Pianoforte Principale presso il Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia.

Dal 2006 è socia dell'WMA (Word and Music Association), organismo che analizza i rapporti tra musica e letteratura nell’ottica di una più profonda coscienza interpretativa e di una visione globale e unificante delle diverse forme d’arte.

Intervista

1   Come nasce la tua passione musicale.

La mia grandissima passione per la musica nasce a poco più di 10 anni, quando l’idea di partecipare ad un corso di pianoforte organizzato dalla mia scuola mi spinse ad oltrepassare la mia consueta timidezza e a chiedere con forza  ai miei genitori di poterlo frequentare. I miei nonni suonavano entrambi il violino a livello amatoriale e anche le mie nonne si dilettavano al piano; la nonna materna suonava molto ad orecchio ( indelebile l’immagine di lei che suona “Papaveri e Papere”) mentre la mia nonna paterna aveva preso il 5° anno al Conservatorio di Napoli e, nonostante l’età, suonava spesso brani anche del repertorio classico e romantico. Anche se i miei genitori non avevano alcuna intenzione di farmi frequentare alcun corso di musica io insistetti perché mi affascinava moltissimo l’idea di poter imparare a governare quell’immenso strumento e ad esprimermi attraverso di esso. Sicuramente cercavo un modo alternativo per comunicare, data la  tendenza spiccata al silenzio della mia infanzia! A infuocare la passione arrivò una audio-cassetta allegata ad una rivista con l’incisione del primo movimento del concerto di Schumann per pianoforte e orchestra.  Non ricordo quale fosse l’interprete, ma una cosa è certa: da quel momento la passione per il pianoforte e per Schumann in particolare non mi ha mai abbandonata.
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     Parlaci dei tuoi studi prima da privatista e poi in Conservatorio a Bari

Dopo qualche mese di lezioni presso la mia scuola media la docente fu costretta ad interrompere il corso per motivi di salute. Forse i miei tirarono un respiro di sollievo, ma un pomeriggio dovettero ricredersi: in una telefonata questa insegnante, di cui purtroppo non ricordo il nome, li spinse a farmi continuare avendo riscontrato in me una bella propensione alla musica e allo strumento.
Seguirono due anni di lezioni private con la pazientissima Vita Papapietro che dovette lottare con una mia totale mancanza di studio forse dettata da un passeggero disamoramento per lo strumento tipico in molti giovanissimi. In realtà l’obiettivo di entrare in conservatorio rendeva il capriccio della bambina molto più impegnativo ed io non ero affatto pronta allo studio e al sacrificio necessari.
Sono entrata in conservatorio a 13 anni e lì ho conosciuto la Docente che rimane per me punto costante di riferimento: Angela Montemurro.

3      I tuoi incontri più significativi in seno alla musica.  Quali sono i pianisti-docenti che più ti hanno influenzata?

La scuola pianistica della Prof. Montemurro, derivante da quella di Marvulli, ma in gran parte anche dal pianismo di Fausto Zadra (Scaramuzza) è stata una continua scoperta dove la tecnica è sempre finalizzata ad uno scopo sonoro e musicale. Lei mi ha insegnato la centralità del suono e le sue mille sfumature, l’attenzione al fraseggio musicale che si tramuta in gesto, l’essere interpreti liberi e originali sempre nel rispetto degli autori e della loro epoca. Ricordo una delle mie prime lezioni in conservatorio nella sua classe dove gli allievi si trattenevano per tutto il pomeriggio nell’attesa del loro turno ma anche nella consapevolezza che tutte le lezioni avrebbero portato mille nuovi segreti da custodire gelosamente; io suonavo timidamente una sonatina di Kuhlau e lei mi fece scoprire un nuovo universo mostrandomi le mille dinamiche che si potevano regalare ad un suono ribattuto.
Dopo Angela, ma solo temporalmente, è stato cruciale il mio incontro con il Maestro Fausto Zadra; il suo pianismo e il suo approccio tecnico, in perfetta consequenzialità con la mia impostazione, si tramutavano in una didattica severa ed umana allo stesso tempo dove la perfezione del gesto più infinitesimale, l’esatta conoscenza anatomica del mezzo corporeo e delle possibilità di distribuzione del peso, unite ad un approccio sempre originale e di “carattere” ai brani, hanno creato in me nuovi punti fermi saldando fermamente i precedenti.
L’immagine di lui che studiava il Concerto di Mozart 414 mentre io ero stupefatta ad ascoltarlo è una delle lezioni di musica più belle che io abbia mai ricevuto nella mia vita.

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    La tua scelta di scendere in politica. E' una sfida importante per  te. Parlacene.

In realtà non è propriamente una discesa in politica. L’idea del Movimento 5 Stelle è quella di cittadini che si attivano per ristabilire il giusto andamento delle procedure nelle pubbliche amministrazioni; non siamo persone che ad un certo punto della loro esistenza, per motivi spesso molto variegati, decidono di candidarsi con l’una o l’altra coalizione o di appoggiare l’uno o l’altro candidato;  siamo, piuttosto,  cittadini attivi sul loro territorio volti alla ricerca del bene comune e per questo stesso motivo non la considero una sfida. Per me l’attivismo civile e scendere in campo in competizioni elettorali è la normale conseguenza di un percorso che seguo da anni di ricerca di trasparenza, di rifiuto dei privilegi e in particolare di battaglie riguardanti il mondo della formazione e quello della cultura. Per questi motivi posso dire che, pur non essendomi mai occupata di politica nel senso distorto attuale, sono scesa in campo per il bene comune parecchi anni fa; una sfida continua che sono certa  non mi stancherò mai di portare avanti.

5      A tale proposito ritieni che la Politica possa davvero fare qualcosa di utile per la Musica?

L’ottavo libro della “Politica” di Aristotele è dedicato all’educazione e alla Musica perché il grande filosofo riteneva che per raggiungere il bene comune (scopo della politica) è necessario che i cittadini siano consapevoli, preparati culturalmente, dotati di senso critico. La musica, considerata basilare per la preparazione culturale del cittadino, viene descritta nelle sue mille sfaccettature: musica ricreativa, purificatrice, musica che concilia gli animi e li rasserena. Ebbene,  come spesso accade, i grandi filosofi del passato erano molto più avanti di noi: la politica non solo può, ma ha il dovere di agire in modo da agevolare il più possibile le iniziative culturali e musicali perchè esse devono essere al centro di una ricerca del bene comune di tutti i cittadini. E deve farlo in maniera trasparente ed  omogenea  sul territorio. A volte, nella distorta politica attuale, si ha la sensazione che l’obiettivo di formare civilmente e culturalmente i cittadini sia stato disperso o venga perseguito in modo superficiale e distratto, in quanto cittadini meno consapevoli e colti sono più influenzabili e manovrabili, meno inclini a denunciare scorrettezze ed anomalie.

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    Oggi sei una quasi- mamma per la seconda volta e docente. Quanto ritieni utile il lavoro di docente e quanto ti sottrae tempo per la famiglia? 

Il   Il lavoro di docente non si può definire utile o inutile, è una vocazione, una missione, tra le più difficili ed affascinanti per un essere umano. L’insegnamento è il completamento naturale del mio essere musicista; quando mi è capitato di non poter insegnare mi sono sentita “orfana” e anche il mio studio quotidiano perdeva di stimolo ed entusiasmo. Gli allievi, soprattutto nel mondo della musica, sono una continua fonte di apprendimento ed ispirazione e costringono ad una continua ricerca e all’ampliamento costante del proprio repertorio.
Il tempo sottratto dall’insegnamento è tutto guadagnato per la famiglia e per mia figlia; meglio una mamma soddisfatta e appagata per mezza giornata, che insoddisfatta e inquieta tutto il giorno. Non trovi?

7     Dove va la Musica. Pensi che avrà un futuro roseo? Da cosa dipende?

Questa domanda è troppo difficile! La Musica credo non vada da nessuna parte; la Musica è in una tale dimensione di assolutezza che nessuno potrà mai vederla esaurirsi.  Il problema non è tanto dove va la Musica, ma dove stiamo andando noi, dove sta andando la società, se saremo mai in grado di fermare il decadimento che vediamo travolgere tutto giorno dopo giorno, se riusciremo a riscoprire i giusti valori e il senso del Bello. La Musica è lì, che ci attende, noi dobbiamo solo andarle incontro, come musicisti o come ascoltatori.

8    Quanto la Musica ti ha aiutato a sviluppare la tua persona?

Tutto ciò che io faccio, anche di non strettamente musicale,  tutto ciò che io sono, deriva dalla Musica.

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