venerdì 4 marzo 2016

Nasce la "Cappella Neapolitana" di Antonio Florio, trent'anni dopo la Cappella della Pietà de' Turchini.


In origine era la Cappella della Pietà de' Turchini, fondata da Antonio Florio (nella foto) nel 1987 dopo un decennio di studio e sperimentazione, portata a notorietà internazionale con programmi rari, produzioni di opere e oltre 40 incisioni discografiche e divenuta emblema della riscoperta della musica napoletana tra il Quattrocento e l’Ottocento. Oggi – alla soglia dei trent'anni di attività – quel gruppo di “coraggiosi pionieri” assume la denominazione di Cappella Neapolitana Antonio Florio, mantenendo intatto organico e collaboratori storici che da sempre portano avanti questo progetto musicale.
Una esperienza musicale lunga acclamata e prestigiosa che parte dalle prime manifestazioni presso la preziosa Chiesa della Pietà de' Turchini di Napoli (detta “Incoronatella”), per arrivare alle più importanti ribalte internazionali, con l’ambizione di riproporre il repertorio delle fonti napoletane –  riscoperte e studiate sin dall’inizio da Antonio Florio con la collaborazione del musicologo Dinko Fabris – permettendo di recuperare brani di elevatissima qualità compositiva e poetica legati alle figure, non sempre adeguatamente riconosciute dalla storiografia, di autori come Sabino, Salvatore, Netti, Caresana, Veneziano, Leo, Jommelli, Vinci, Latilla, Paisiello, Provenzale. Un percorso culturalmente esaltante e didatticamente di assoluto rilievo che ha contribuito alla riscoperta di importanti tesori musicali, oggi nel repertorio di illustri altri artisti, e alla formazione di un’intera generazione di musicisti non solo napoletani avviati alla “musica antica”. Innumerevoli le collaborazioni artistiche e scientifiche avvicendatesi sin da subito e concretizzate in storiche esecuzioni concertistiche e incisioni discografiche di riferimento per etichette come Symphonia e soprattutto Opus111, con la fortunata collana “Les Trésors de Naples”. Non si contano poi le esibizioni nelle più prestigiose sedi nel mondo, Stati Uniti, Argentina, Colombia, Brasile, Cile, Cina, Giappone e naturalmente in Europa, vantando anche un invito di Claudio Abbado alla Philharmonie di Berlino.
Una parte di questo esaltante percorso artistico era stato compiuto con la creazione a Napoli di un Centro di Musica Antica a partire dal 1997. Dal 2010, a seguito di evidenti divergenze artistiche, gli originari animatori musicali e scientifici, a cominciare da Florio e Fabris, hanno avviato percorsi diversi rispetto alla Fondazione Pietà de' Turchini, difendendo la loro storia e il percorso interpretativo noto in tutto il mondo.

Oggi, forti anche della collaborazione con la raffinatissima etichetta discografia spagnola Glossa, i musicisti che si riconoscono nelle linee programmatiche e poetiche dei Turchini originali – indipendentemente dalla struttura che oggi porta quel nome – si sono ribattezzati Cappella Neapolitana Antonio Florio, proseguendo col rigore e lo slancio di sempre l’attività di ricerca, restauro e interpretazione dei “tesori musicali di Napoli”.
Con questo nuovo nome, la Cappella Neapolitana Antonio Florio continua il suo glorioso impegno nella vita musicale internazionale, che ha come primo frutto tangibile il cd per l'etichetta GlossaGaetano Veneziano: Passio in distribuzione da aprile, con la partecipazione del Ghislieri Choir e i solisti vocali Raffaele Pe, Luca Cervoni, Marco Bussi. A Gaetano Veneziano, musicista del quale nel 2016 ricorrono i trecento anni dalla morte, e alla sua Passione secondo Giovanni (c. 1685) è dedicato anche il primo appuntamento concertistico della Cappella Neapolitana Antonio Florio, il prossimo 24 marzo a Napoli (Auditorium Castel Sant'Elmo, ore 21), nella Stagione dell'Associazione Alessandro Scarlatti. L'ensemble sarà quindi impegnato a Firenze (14 giugno) e in numerosi festival estivi i cui programmi saranno noti a breve.

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