mercoledì 15 giugno 2016

Si conclude in bellezza la stagione sinfonica estiva dell'Orchestra del Petruzzelli.


E' venne Ciaikovskij, con una delle pagine più celebri del Maestro di Pietroburgo: il Concerto in Re
maggiore per violino e orchestra, ad introdurre la stupenda serata di ieri al Petruzzelli, con la autentica Star israeliana, Gil Shaham (nella foto), che ha riempito di grande entusiasmo il nostro Politeama. Ultimo dei concerti pre-estivi è stato letteralmente uno dei migliori in assoluto della stagione. Sin dal primo movimento, applaudito a scena aperta per buoni 5 minuti. Dirigeva con naturalezza e disinvoltura, l'eccellente Giampaolo Bisanti, che marcava con rara musicalità lo splendido capolavoro. Shaham, come, è noto, è da tempo uno dei più grandi violinisti del mondo; le sue rare capacità virtuosistiche, ne fanno un funambolo unico e spettacolare. L'Orchestra del Teatro era , come spesso capita, in ottima forma, ed ha trascinato insieme al violinista israeliano, la musica di Ciakovskij ad altezze immense. Davvero emozionante, godere di uno spettacolo così! Con richieste quasi esagerate di bis: almeno 6-7 volte è dovuto entrare in scena il violinista, per far smettere gli applausi scanditi con forza inaudita dal numeroso pubblico. Alla fine un Bach pulitissimo e ben fraseggiato ha appagato tutti. Nella seconda parte, un punto di forza, è stato senz'altro il poema sinfonico Les Preludes di Franz Liszt, pagina celeberrima interpretata da grandissimi direttori, come Furtwangler e Karajan, dove lo stesso Bisanti ha garantito una buona concertazione, dosando l'entrata dell' orchestra (soprattutto con i fiati ed i legni) con intelligenza e bravura. Qui, non è raro ascoltare lo stile di Wagner immergersi, amalgamarsi in quello di Liszt, e viceversa. Pensiamo ad ouverture come il wagneriano Rienzi confondersi con lo stile tardo-romantico e pirotecnico di Liszt. Una pagina di trascinante ritmo finale...da propaganda "quasi" nazista...
Alla fine, abbiamo potuto ascoltare un pezzo di raro ascolto, a conclusione, della serata. Lo Stabat Mater di Szymanowski, il principale compositore polacco dopo Chopin, è considerato, pur non molto conosciuto ai più, un autentico capolavoro. La sequenza di Jacopone da Todi risalente al Medioevo, è una pagina di rara espressività mistica. Eccellenti i tre cantanti impegnati: Danela Innamorati, Valentina Farcas e Mattia Olivieri. Superba la prestazione del Coro del Petruzzelli, curato dall' ottimo Franco Sebastiani. Davvero un peccato, ciò che accadrà nei prossimi giorni, col rischio di vedere scomparire per sempre tutto il "Bello Artistico" (orchestra e coro innanzitutto!) creato con il sacrificio di tutti in questi anni...

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