venerdì 12 maggio 2017

Domenica 14 maggio per l'Unione Musicale di Torino suona il Duo Bandini-Chiacchiaretta.


Otto stagioni, quattro musicisti, due capolavori… un solo viaggio è il titolo dell’entusiasmante progetto (domenica 14 maggio 2017 - Alba, Auditorium Fondazione Ferrero - ore 16.30) del Duo Bandini-Chiacchiaretta (nella foto), in questa occasione unito al talento e all’estro dei Cerrato Brothers (violino e violoncello). Un’occasione ghiotta per godere del sorprendente incontro tra mondi geograficamente e storicamente lontani ma non incompatibili, dove sarà stimolante rintracciare il filo rosso tra i due compositori, entrambi artisti fuori dagli schemi. 
Che cos’hanno in comune Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla? Molto, a dispetto dei due secoli e mezzo e dei migliaia di chilometri che li dividono.
Entrambi sono stati dei rivoluzionari: Vivaldi del concerto barocco; Piazzolla del tango argentino con rimandi al jazz e alla tradizione colta europea.
Entrambi hanno scritto musica assolutamente riconoscibile e unicapiena di energia e vitalità.
Entrambi infine sono stati affascinati dall’eterno ciclo delle stagioni, che hanno voluto raccontare in musica: Vivaldi osservandole nei riflessi pittoreschi della Laguna veneziana, Piazzolla sulle torbide increspature del Rio de la Plata, mescolate al fumo dei bassifondi di Buenos Aires. 
Il concerto accosta le suggestive e amate Stagioni di Antonio Vivaldi, rese celebri da pubblicità e colonne sonore, eLas cuatros Estaciones porteñas (Le quattro stagioni di Buenos Aires) di Astor Piazzolla – di cui ricorre il 25 anno dalla scomparsa –, con le loro sonorità aspre e moderne, ispirate al tango, al jazz e alla bossa nova. Due mondi musicali lontani, ma capaci di un dialogo fertile e originale: in un viaggio di appena un’ora e mezza, dalla Venezia del Settecento alla Buenos Aires del 1970, il pubblico potrà, ad esempio, scoprire che la pioggia invernale bussa con la stessa delicatezza sulle barocche finestre lagunari e sui vetri della metropoli sudamericana.
Da entrambe le raccolte si sprigiona la medesima e assoluta vitalità, un senso di gioia ed entusiasmo che animò sia musicista veneziano nel Settecento sia la produzione del geniale argentino di origini italiane vissuto nel Ventesimo secolo.

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