mercoledì 24 maggio 2017

Il prossimo 25 maggio si inaugura al Castello Svevo di Bari la mostra dell'artista milanese Carlo Gavazzeni.


Dopo il trionfo della personale allestita al Museo nazionale dell’Ermitage di San Pietroburgo e al Museo d’arte contemporanea di Santiago del Cile, le opere dell’artista milanese Carlo Gavazzeni Ricordi saranno in mostra al Castello Svevo di Bari fino al 30 ottobre 2017. La mostra fotografica “Visioni come sogni”, curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati (già primo direttore del Polo Museale di Roma), presenta anche alcune opere dedicate alla Puglia, tra le più apprezzate proprio in Russia e in Cile. 
L’inaugurazione si terrà giovedì 25 maggio alle 19.00. Interverranno, oltre all’autore, Fabrizio Vona, direttore del Polo museale della Puglia, e Lorenzo Zichichi, de “Il Cigno GG Edizioni”, che ha organizzato la mostra in collaborazione con la società “Nova Apulia”. 
Le fotografie ritraggono una serie di suggestive vedute, soggetti che riportano a visioni classiche, ma con uno sguardo assolutamente innovativo grazie alla tecnica del doppio e triplo scatto. Parte delle opere in mostra sono state realizzate tra Bari e Brindisi. Tra le opere nate in Puglia spicca “Il ritratto di Paolo”, tre metri per uno e quaranta: “E’ il ritratto di Paolo Vagheggi, grande uomo, noto cronista e critico d’arte, scomparso nel 2009 – ha detto Gavazzeni Ricordi -; mio amico e sostenitore, amava la Puglia almeno quanto la amo io. E’ una regione magica: non solo un luogo geografico, ma un luogo dell’anima, benedetto dal miracolo della luce. Da diciotto anni mi reco in Puglia durante le vacanze estive, ma per i primi sei anni non ho mai pensato di scattare foto. Poi un giorno quella luce mi ha catturato a tal punto che per me è medicale frequentarla e fotografarla”. A sua volta Paolo Vagheggi scriveva di lui: “Per Carlo Gavazzeni, anche se è un fotografo contemporaneo, bisogna tirar fuori due termini antichi: “inventore e coloritore”. Da usare nel senso più alto, quello impiegato dal Vasari per indicare la qualità di alcuni pittori fiamminghi. Le tecniche primordiali giocate con i modernissimi filtri della macchina rendono l’immagine traslucida e coinvolgente, perfezione di un mondo imperfetto,di una ricerca di verità espressiva”. Nato nel 1965 a Milano, dove vive e lavora, Gavazzeni Ricordi appartiene ad una famiglia da generazioni legata alla storia dell’arte e della musica. La personale, oltre alle opere dedicate alla Puglia, propone una sintesi del lavoro realizzato dall’artista milanese per le sue mostre romane, in particolare in occasione dell’incarico ricevuto da Pirelli Cultura per il Teatro di Villa Torlonia, luogo d’ispirazione neoclassica in cui si raccolgono le sculture realizzate dagli allievi di Berthel Thorvaldsen.  Dopo anni di ricerca, con l’uso del banco ottico e della pellicola, l’artista crea le sue opere sperimentando, usando la chimica, adoperando lo scanner, stampando con una finitura lunghissima. In un mondo caduco, passeggero e mutabile, il suo è un tentativo di afferrare attraverso l’obiettivo lo spirito del tempo.  La mia idea – spiega Carlo Gavazzeni Ricordi - è quella di giocare con l’impressione della luce, che porta un segreto, come se potesse raccontarti tutto ciò che è successo attraverso gli anni. Le mie foto tentano di mostrare tutte le immagini che il nostro cervello riesce ad immagazzinare e a rielaborare. Immagini, quindi, che si fondono l’una sull’altra; in questo modo tutte le volte che si chiudono le palpebre, quel paesaggismo diventa sempre più interiore”. 
 Gavazzeni è una personalità unica nel panorama artistico italiano di questi anni – sottolinea Strinati -. Apparentemente rientra nella grande categoria dei fotografi d’arte. Ma in realtà ha rielaborato la tecnica fotografica in un modo personalissimo, attraverso un percorso di ricerca e di studio. Il risultato finale è una specie di stratificazione di molte immagini con luci diverse, una cifra stilistica che è nello stesso tempo fotografica e pittorica. Rappresenta luoghi o vedute delle città e fa apparire immagini come fossero fantasmi, quali evocazioni metafisiche di sogni impossibili. Si tratta di forme prese dalla realtà, ma sono quanto di più irreale si possa concepire. È un poeta onirico capace di offrire suggestioni a chi guarda, trasportandolo in un mondo bellissimo”.“Dopo il successo all’Ermitage di San Pietroburgo, al Museo dell’Architettura Russo di Mosca, al Museo di Arte Contemporanea di Santiago del Cile, portiamo la creatività di un artista come Carlo Gavazzeni Ricordi nella terra che tanto ama e che costituisce una delle fonti di ispirazione per i suoi capolavori. Sono felice che con questa iniziativa lo splendido Castello Svevo di Bari, di recente restaurato, si inserisca, com’è giusto che sia, in un circuito di strutture museali ai massimi livelli – evidenzia Zichichi-. Oggi la fotografia è diventata un’esperienza facile, alla portata di tutti. Ma se tutti possono spingere un pulsante e scattare una foto, pensando che il tempo possa essere fermato e la realtà sia lì, pronta per essere catturata, non tutti creano arte. Gavazzeni Ricordi va pervicacemente e consapevolmente oltre lo scatto, lo riempie di contenuti e lo trasforma in una visione”.




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