lunedì 15 maggio 2017

Giovedì 18 maggio James Conlon dirige l'OSN della Rai in un concerto con musiche di Berlioz, Debussy e Stravinskij. Protagonista la viola di Ula Ulijona. Repliche il 19 ed il 21 maggio al Teatro La Fenice di Venezia.


«Pensai di scrivere per l’orchestra una serie di scene nelle quali la viola solista si trovava mescolata come un personaggio più o meno attivo, conservando sempre un suo carattere». Così Hector Berlioz descrive nelle sue memorie la Sinfonia in quattro parti op. 16 per viola e orchestra Harold en Italie(1834), ispirata alle peregrinazioni in Italia e ai tormenti romantici del giovane Aroldo, nato dalla penna di Lord Byron. Ad eseguirla nel concerto di chiusura della stagione 2016-2017 dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai - in programma giovedì 18 maggio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con collegamento diretto su Radio3 e trasmissione in diretta-differita su Rai5 dalle 21.15 – è Ula Ulijona (nella foto), prima viola della compagine Rai e solista di Kremerata Baltica, la prestigiosa orchestra da camera, fondata e diretta da Gidon Kremer, con la quale si è esibita in tutto il mondo e ha registrato varie incisioni discografiche. Diplomata all’Accademia musicale di Vilnius, in Lituania, dov’è nata, e premiata in numerosi concorsi internazionali, fra cui il “Primrose” di Chicago, Ula Ulijona - secondo il Guardian - vanta un «approccio romantico e rapsodico» al suo strumento.
Sul podio dell’Orchestra Rai è impegnato il Direttore principale James Conlon, che nella seconda parte della serata propone La mer, i tre schizzi sinfonici per orchestra di Claude Debussy. Celebre pagina di ambientazione marina composta tra il 1903 e il 1905, l’opera colpì con violenza la sensibilità del pubblico dell’epoca e inaugurò un modo nuovo di ritrarre la natura, privilegiando le misteriose corrispondenze dell’immaginazione al naturalismo ottocentesco. In chiusura la suite sinfonica dal balletto L’oiseau de feu di Igor Stravinskij, proposta nella seconda versione che il compositore russo riorchestrò in Svizzera nel 1919, dopo quella preparata nel 1911, immediatamente a ridosso della prima parigina dei Ballets Russes di Djagilev. L’iridescente, spigolosa e vitalissima partitura, fortemente indebitata con il teatro di Rimskij-Korsakov, segnò la prima affermazione dell’originalità del ventottenne Stravinskij, imponendolo definitivamente all’attenzione internazionale.
Il concerto è replicato venerdì 19 maggio alle 20 all’Auditorium Rai di Torino e domenica 21 maggio alle 20 al Teatro La Fenice di Venezia.
Per i concerti a Torino, le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani under 30) sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dell’inizio sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.
Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it

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