sabato 13 maggio 2017

Successo convincente per "Porgy and Bess" di George Gershwin, per la prima volta al Petruzzelli di Bari.


L' unica opera scritta dal grande George Gershwin e data ieri sera per la prima volta al Petruzzelli è tutta racchiusa nella sua definizione  di "American folk opera". "Porgy and Bess" (nella foto) è un capolavoro popolare di grande impatto e fa capire il vissuto di un compositore cresciuto nei primi anni del Novecento praticamente in strada, e dall'altra la sua straordinaria passione per tutta la musica afroamericana. Qui riportata pienamente, e doverosamente piegata e adattata secondo i suoi canoni stilistici. La recitazione è veristica di una trama che utilizza il dialetto dei neri in maniera attenta e puntuale. L'opera è meravigliosa di suo e le tre ore di musica volano in maniera ineccepibile, anche grazie alla bella regia di Baayork Lee di un allestimento ben curato dal New York Harlem Theater. La compagnia vocale è (quasi) tutta di buon livello, belle le scene mobili di Michael Scott, che descrivono il pittoresco villaggio di Catfish Row, come anche l'isola di Kittiwuah, riproducendo anche l'interno delle misere baracche dei pescatori; semplici, ma in tema i costumi di Christina Giannini ed abbastanza lineare il disegno luci di Reinhard Traub che a momenti crea quadretti di estrema efficacia, quando la scena si svolge dietro una quinta  semi trasparente, con degli spot che mettono ben in risalto i singoli personaggi.
Ma è soprattutto la compagnia vocale a funzionare quasi del tutto, soprattutto dal punto di vista teatrale, pù che vocale. Il Porgy di Alvie Powell è probabilmente uno dei personaggi più ardui da restituire: canta per tutta l'opera in ginocchio su un carrellino (il personaggio è uno storpio del resto) e deve al contempo dare spessore e intensità ad un uomo infelice, ma innamorato della sua Bess. Basti pensare alle sue buone interpretazioni del gioioso "I've got a plenty o' nuttin" e "Bess, You Is My Woman" ineccepibili da un punto di vista vocale. Altrettanto di grande valore scenico la Bess di Brandie Sutton, una donna intensa, ma non più nel vigore degli anni. Sono di rara delicatezza e poesia i suoi duetti con Porgy. Luciferino tentatore dei modi dandy tipicamente afroamericani è Jermaine Smith, eccellente nel cantare il ruolo di Sportin' Life. Interessante anche il ruolo di Crown, l'altro baritono della storia, qui crudele, specie nel duetto con Bess. Bene anche i ruoli secondari proposti tutti con sincerità dagli interpreti prescelti.
Quello che ci dà l'impressione di un leitmotiv wagneriano nell'opera è il sublime "Summertime", ripreso più volte da Clara e poi dalla stessa Bess, che pare un'isola melodica immortale e assolutamente preziosa nell'intera opera. La direzione del capolavoro è affidata a William Barhymer, che ha impresso alla partitura le giuste dimensioni sonore, cogliendo sempre la vivacità ritmica delle trame armoniche e trovando un più che duttile strumento nella giovane Orchestra del Teatro Petruzzelli, qui in grande spolvero come in altre recenti occasioni.
Applausi scroscianti e sinceri a tutti gli interpreti della serata, da parte del foltissimo pubblico accorso ieri alla prima dello spettacolo. "Porgy and Bess" tornerà in scena per un doppio spettacolo e un doppio cast oggi alle 15.30 ed alle 20.30. Domenica altra replica alle 18.

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