lunedì 7 luglio 2014

L'11 luglio Paolo Fresu, Uri Caine e Carlo Tenan al Petruzzelli per un concerto marcatamente jazzistico


Venerdì 11 luglio alle 21.00 al Teatro Petruzzelli nuovo appuntamento della Stagione Sinfonica 2014 con Downtown Stories Two. 
Dirigerà l’Orchestra del Teatro il maestro Carlo Tenan, solisti Uri Cane (pianoforte) e Paolo Fresu (tromba). 
Il concerto propone un programma dedicato a An American in Paris di George Gershwin, Porgy and Bess per tromba e orchestra jazz di George Gershwin/Gil Evans, Diabelli Variations per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven/Uri Caine, “I loves you Porgy” and other music di Uri Caine/Paolo Fresu.
 I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Petruzzelli e su www.bookingshow.it / Informazioni: 080.975.28.10.
Lo stesso spettacolo è in programma anche a Lecce, sabato 12 luglio alle 21.30, nel Cortile dei Celestini, con l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa.
Informazioni: www.icolecce.it


Carlo Tenan, direttore
Diplomato in direzione d’orchestra, pianoforte, oboe, composizione e musica elettronica. Ha avviato la sua carriera di direttore collaborando, in qualità d’assistente alla preparazione a produzioni sinfoniche e liriche dirette da Lorin Maazel, Mtislav Rostropovitsch, Georges Prêtre, Antonio Pappano. La sua collaborazione con Maazel risale al 2002 quando, unico italiano tra i finalisti in concorso, ha partecipato al primo Concorso Internazionale “Maazel/Vilar” per direttori d’orchestra.
Ha diretto alcune tra le più prestigiose orchestre internazionali tra cui l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Tokyo Philarmonic Orchestra, l’Orchestra del Konzerthaus di Berlino, l’Orchestra Sinfonica del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra del Teatro di Mannheim, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra Bruckner di Linz, l’Orchestra Regionale Toscana.
Nel gennaio 2010 ha debuttato in una delle sale più prestigiose d’Europa, il Großes Festspielhaus Salzburg. In ambito operistico, tra i titoli di particolare rilevanza affrontati, spiccano i mozartiani Il ratto dal serraglio a Oldenburg, Don Giovanni nei Teatri del Circuito Lirico Lombardo e Die Zauberflöte con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Di Giacomo Puccini ha diretto Tosca e La bohème, rispettivamente al Landestheater Tiroler di Innsbruck e al Teatro di Mannheim.
È attivo anche in veste di compositore: sue partiture sono state segnalate e premiate in diversi concorsi tra cui il “2 Agosto” International Composing Competition nel 2008, l’“International Uuno Klami Composition Competition” nel 2009 e il Concorso “Opera J” (promosso da: Opera domani/As.Li.Co., L’Opéra Royal de Wallonie e il Teatro Real di Madrid) nel 2008. Il suo brano 4.0 per sestetto d’ottoni è stato eseguito ed inciso dalla formazione WonderBrass, composta da musicisti provenienti dall’Accademia Nazionale di S. Cecilia e da Gewandhaus di Lipsia, con la partecipazione della prima tromba del quintetto Canadian Brass. Nel 2011 ha diretto l’Orchestra del Berlin Konzerthaus; nel 2012 ha diretto a Tokyo due concerti con il soprano Barbara Frittoli e la Tokyo Philarmonic Orchestra. Nel 2013 ha diretto una sua composizione per orchestra al Konzerthaus di Berlino.

Uri Caine, pianoforte
È uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di classica, rock ed elettronica.
Nato nel 1956 a Philadelphia, dove ha cominciato a studiare pianoforte con Bernard Peiffer, brillante pianista che richiedeva al giovane allievo una nuova composizione ogni settimana per poi rielaborarla, estenderla, deformarla e arricchirla. Un approccio che si è rivelato basilare nello sviluppo della tecnica sulla tastiera ed anche della teoria. Quando si iscrive all’università, Caine è già coinvolto nella scena jazzistica della sua città. Trasferitosi a New York incide i primi due dischi come solista, Sphere music nel 1993 e Toys nel 1995. Il secondo contiene una citazione dalla Prima Sinfonia di Mahler che lo porta ad immergersi profondamente nella musica del grande compositore.
Nel 2003 è direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove presenta The Othello Syndrome, un lavoro di variazioni liberamente tratte dall’opera di Verdi, la cui registrazione di Winter&Winter è nominata ai Grammy Awards di Los Angeles come migliore album di musica classica/crossover del 2008 ed ottiene il premio Echo Klassik 2009.
Tra i suoi progetti recenti, una composizione sugli orrori della guerra, per il Festival di Granada un’opera musicale ispirata alle opere di Goya; una tournée delle Variazioni Diabelli con l’Orchestra Regionale Toscana e l’Orchestra Toscanini, Berio Project, per Ravenna Festival, la prima esecuzione del programma Wagner e Venezia al Festival tedesco di Potsdam, replicato al festival di Ravello, una commissione per Suoni delle Dolomiti per orchestra d’archi e pianoforte, con il Quartetto Arditti Twelve Caprices e Moonsongs, scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schoenberg, eseguito al Konzerthaus di Vienna e a Modena, infine Rhapsody in Blue di Gershwin commissionato dall’Orchestra WDR di Colonia, che ha avuto la sua prima nazionale ad Imola per il festival jazz Crossroads nel 2014.
La sua discografia viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea.
Sonic Boom, duo con Han Bennink, Rhapsody in Blue con la voce di Theo Bleckmann e Callithump sono i titoli delle incisioni più recenti.

Paolo Fresu, tromba
La banda del paese e i premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi. Pochi sono capaci di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in crescita stilistica. Con naturalezza Paolo Fresu è riuscito a trasportare il significato della sua magica terra nella più preziosa e libera delle arti.
A questo punto della sua carriera, non serve enumerare incisioni, premi ed esperienze che lo hanno imposto a livello internazionale. Nel suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo.
Il suo presente è turbinoso, degno di un artista onnivoro e creativo. Oggi (oltre al suo lato letterario, sfociato nella pubblicazione di interessanti lavori editoriali) è fatto del suo storico quintetto che sta per girare la boa dei tre decenni di collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”, che riscatta i successi del celebrato “Angel”. Significativi il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley e Steve Swallow e l’incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte al suo ingresso nell’entourage dell’etichetta ECM, con cui ha pubblicato Mistico Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A Filetta.
Si esibisce in trio con Richard Galliano e il pianista Jan Lundgren (Mare Nostrum) e con Omar Sosa, Gianluca Petrella, Manu Katché, Eivind Aarset, Dave Douglas. Interessanti sono i progetti con grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Milena Vukotic), oltre alle collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane. Musica per il Cinema e “progetti speciali”, come il suo “a solo” teatrale che ha paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro Metastasio a Prato, chiudono il cerchio insieme alla folle avventura che lo ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi, in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna.
Si ricordano le strizzatine d’occhio al mondo “classico” che potrebbero presto riservare sorprese. Con la sua nuova etichetta Tuk Music sta promuovendo il lavoro dei giovani leoni del jazz contemporaneo.




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