lunedì 29 settembre 2014

A Notti sacre la splendida performance di Dmitra Theodossiou chiude in bellezza la rassegna


Si è concluso ieri sera il programma di Notti Sacre. Una rassegna intensa e ricchissima di appuntamenti. Noi, oltre al bel Requiem di Mozart, abbiamo seguito i due concerti sinfonici finali alla Basilica di San Nicola, che hanno messo a confronto le due nostre orchestre più rappresentative: L'Orchestra della Fondazione Petruzzelli e l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, entrambe dirette da Michele Nitti e Domenico Longo.
 Ascoltandole, abbiamo capito che è grande motivo d'orgoglio, quello di avere la possibilità di godere a Bari di due complessi di così significativo prestigio. Lo ha ribadito anche  l'Arcivescovo Cacucci, che ha assistito al primo concerto, quello di venerdì sera, ben diretto da Michele Nitti.  In programma, c'era l'ouverture dalla Clemenza di Tito, la misconosciuta "Missa in honorem Sanctissimae Trinitatis" Kv 167 di Mozart, dove abbiamo apprezzato anche l'ottimo Coro del teatro ed infine, la raffinata Sinfonia Classica di Sergej Prokofiev. Concerto bello, peccato per l'acustica sempre troppo riverberante in fondo alla Basilica. l'orchestra si è confermata, soprattutto nello scoppiettante Prokofiev, una compagine di eccellente livello: splendidi archi, eleganti legni e corposi fiati ed ottoni. Anche il concerto dell'Orchestra della Provincia di Bari è stato di rara intensità. Dopo, una più che dignitosa Quarta sinfonia di Mendelssohn, la celebre "Italiana", abbiamo potuto apprezzare le voci di Francesco Zingariello e della "Divina" Dmitra Theodossiou (nella foto), cantante di livello mondiale, che si è esibita prima nell'aria dall'Aroldo di Verdi, "Ah, dagli scanni eterei", interpretata con vibrante drammaticità e poi, ci ha deliziato, con una sublime "Canzone del salice" dall'otello verdiano, commovente e davvero da manuale, conclusa dalla struggente "Ave Maria", cantata a fil di voce. Memorabile. L'orchestra ed il bravo Domenico Longo, stupendi nel seguirne con attenzione e puntualità certosine, in "pianissimo" impalpabili,  le delicate movenze vocali. Anche Francesco Zingariello, nell'impari confronto, si è ben difeso, proponendo con timbro fresco e squillante una serie di arie sacre e vocali. Alla fine, bis d'insieme con "Parigi o cara" dalla Traviata. Ovazioni e applausi scroscianti del foltissimo pubblico presente. 

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