lunedì 29 settembre 2014

Il prossimo 3 ottobre seminario su Alexander Scriabin al Conservatorio "N.Piccinni" di Bari, curato da Filippo Balducci.


Il Dipartimento di Strumenti a tastiera e a percussione e il Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari organizzano un Seminario dedicato al compositore russo Alexander Scriabin che si terrà venerdì 3 ottobre prossimo venturo dalle 11 alle 19.
Si tratta di una vera e propria “full immersion” nella vita, nella filosofia e nella musica pianistica del poliedrico compositore russo alla vigilia delle celebrazioni, che sicuramente interesseranno tutto il 2015, del centesimo anniversario della morte.
L’intensa giornata prevede tre conferenze.
La prima, alle ore 11, dal titolo Musica dell’apocalisse: la rivoluzione di Scriabin. La vita, il pensiero, la concezione dell’arte, sarà tenuta dal musicologo Alessandro Zignani, direttore d’orchestra, scrittore, germanista e docente di Storia ed estetica musicale al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.
Dopo una breve pausa si riprenderà, alle ore 14, a dibattere sul tema Scriabin: Chopin russo o compositore pre-seriale? L’evoluzione del linguaggio.
Alle 17, con la conferenza dal titolo “Messa nera”: la Sonata n. 9 op. 68. Alcune osservazioni sulle tecniche compositive, si cercherà di dare un ulteriore contributo all’indagine sul rivoluzionario linguaggio del tardo Scriabin. Le ultime due conferenze saranno tenute da Filippo Balducci, docente di pianoforte e Biagio Putignano, docente di composizione del Conservatorio barese.
Nel corso dell’intera giornata Carlo Angione, Federica Gentile, Antonella Martinelli, Donatello Marziliano, Marzia Scelsi, Roberta Spinelli, Donatella Stacca, Rebecca Ventrella - allievi delle classi di pianoforte di Filippo Balducci, Concetta Larosa, Angela Montemurro ed Eva Prayer – interpreteranno composizioni di Scriabin che spaziano lungo tutta la produzione del compositore, dall’op. 9 all’op. 72.
Ideatore e coordinatore del progetto è il pianista Filippo Balducci, autore tra l’altro di un saggio su Scriabin.

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