lunedì 15 settembre 2014

"Un concerto indimenticabile di Martha, meno bene l'orchestra" di Maurizio Dania


"Questo il programma di stasera, o meglio, di ieri sera eseguito a Torino. Bene fa Martha Argerich (nella foto), considerato il prestigio di cui gode e l'età, che non le fa mancare la curiosità di scoprire e presentare nuovi talenti, siano solisti che orchestre, a presentare la sua arte magica e coinvolgente di sublime, unica interprete accompagnata da "ensemble" poco conosciuti in Italia. Una o due prove, svolte nella giornata del 10 settembre, non sono state sufficienti a trasformare una compagine giovanile di Bahia e il maestro Castro, in una compagine all'altezza delle migliori europee. L’Orchestra Giovanile di Bahia fa parte del programma educativo NEOJIBA (Nuclei Statali di Orchestre Giovanili e Infantili di Bahia) fondato dal pianista e direttore Ricardo Castro a cui va reso merito e rispetto dell'idea, iniziata 7 anni fa.
Tutto ciò che è stato suonato ha messo in rilievo la buona volontà e anche il talento ancora in nuce di musicisti che hanno avuto l'onore di suonare ieri a Torino, questa sera a Milano, poi a Revello, con una pianista storica. La quale detto per inciso ha giustamente scelto un pianoforte con una meccanica che doveva superare le incertezze e le sonorità eccessive per far emergere Cajkovskij e il Concerto n. 1. Abbandonato l'adorato Steinway & Sons, ( ne possiede 27), Martha ne ha scelto uno che permettesse di mettere in luce il particolare incanto che ha sempre siglato le sue prestazioni. Nonostante tutto, il successo è stato travolgente per lei, ammiratissima, ma il trionfo personale non ha coinvolto con il solito clamore tutti. Non scrivo di lei. La tecnica è sempre straordinaria e il totale dominio del concerto oggi più che mai la mette a confronto con Vladimir Horowitz. Eccelle più di altri, come sempre nell'esecuzione delle ottave, a velocità portentosa, nel controllo delle dinamiche, nella fluidità dell'articolazione e delle note ribattute. Il carisma poi ci affascina, come quando era giovanissima e già lo possedeva. Castro e l'Orchestra giovanile si è facilmente riscattata dopo l'intervallo, eseguendo le Danze sinfoniche da West Side Story e nella Bachiana Brasileira, musiche che erano probabilmente nel repertorio e che meglio si adattano allo stile dell'ensemble. Suscitando simpatia. Il pubblico comunque ha applaudito a lungo. In sintesi, per dirla semplicemente, troppa sonorità, senza sfumature per Cajkovskij, giusto entusiasmo nel resto del programma. Per fortuna c'era Lei. Una delle pianiste, uomini compresi, più importanti della storia."

Maurizio Dania

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