mercoledì 3 febbraio 2016

Il sassofonista Federico Mondelci con Gianni Iorio in concerto a Monfalcone l'8 febbraio.


La stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, lunedì 8 febbraio alle ore 20.45, con il concerto che vede protagonista il duo composto dal sassofonista Federico Mondelci (nella foto) e dal pianista e compositore Gianni Iorio. Una collaborazione artistica nata di recente che sarà festeggiata con la prima esecuzione assoluta della Suite Reminiscenze, opera dello stesso Iorio che accosta la tradizione musicale latino-americana a una vena melodica tipicamente italiana. Il programma del concerto prevede pagine dei francesi Darius Milhaud, Henri Sauguet e André Jolivet e di Erwin Schulhoff; la seconda parte del concerto esplora, invece, le esperienze più recenti del jazzista americano Phil Woods e del compositore inglese Graham Fitkin (di cui sarà eseguito il brano Gate del 2001, composto proprio per Federico Mondelci).  
  Solista, camerista e direttore d’orchestra, Federico Mondelci (nella foto) è da trent’anni fra i maggiori e più apprezzati sassofonisti del panorama musicale internazionale. Si è esibito, da solo e al fianco di importanti formazioni e orchestre (Filarmonica della Scala, Solisti di Mosca, Filarmonica di San Pietroburgo, BBC Philharmonic fra le altre) nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. Fondatore dell’Italian Saxophone Quartet e dell’Italian Saxophone Orchestra, si esibisce con queste apprezzate formazioni sia in Italia che all’estero, riscuotendo ovunque grande successo di pubblico e critica. Il suo repertorio spazia dalle pagine “storiche” a quelle di musica contemporanea (Nono, Glass, Donatoni, Sciarrino, Scelsi, Piovani e altri compositori della nuova generazione), con frequenti composizioni a lui dedicate. Fra le sue incisioni più recenti figura il CD monografico su Giacinto Scelsi, vincitore del Diapason D’Or.
Gianni Iorio si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la menzione d’onore, per poi perfezionarsi con pianisti di fama internazionale quali Franco Scala, Sergio Perticaroli, Jorg Demus e Carlo Bruno. Vincitore di numerosi concorsi pianistici e di musica da camera nazionali e internazionali, vanta una brillante attività concertistica che lo vede esibirsi nelle più importanti sale da concerto italiane ed europee (teatri, jazz club, festival). Collabora con artisti di fama internazionale (Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Natalio Mangalavite, per citarne soltanto alcuni), con il più grande poeta di tango vivente, Horacio Ferrer (paroliere prediletto di Astor Piazzolla) e con il Premio Oscar Luis Bacalov e suona al fianco di prestigiose orchestre, fra cui l’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, quella del Teatro “Carlo Felice” di Genova e l’Orchestra Sinfonica del Teatro Regio di Torino.  
Il programma del concerto parte dalla musica francese per ripercorrere molte delle tendenze che la musica del XX secolo ha lasciato in eredità. Milhaud, Sauguet e Jolivet colgono diversi aspetti della lunga stagione creativa del ‘900 francese, quali la musica legata al teatro e al folclore (nella bella Brazileira da Scaramouche di Milhaud), la musica etnica con connotati esoterici (nel breve Fantaisie-Impromptu di Jolivet) e le reminiscenze di una lunga tradizione neoclassica presenti nella Sonatine Bucolique di Sauguet.
A chiudere la prima parte del concerto è la Hot-Sonate di Erwin Schulhoff (composta nel 1930 su commissione di Radio Berlino), che propone una visione tutta europea del jazz, proprio nell’anno in cui la musica d’oltre oceano viene bollata dal governo nazista come “entartete musik”, musica degenerata.
La seconda parte della serata si apre nel segno del grande jazzista americano Phil Woods, che nella Sonata per sassofono e pianoforte si cimenta con la forma della Sonata, emblema della musica da camera, alla ricerca di un possibile punto di incontro fra il jazz e la tradizione classica.
Il brano Gate, del compositore inglese Graham Fitkin, utilizza in vario modo gli stilemi ritmico-armonici del blues e del rock, impreziosendo le strutture minimaliste con una particolare vena melodica.
A chiudere il concerto monfalconese è l’opera di Gianni Iorio Suite Reminiscenze, in cui il fitto dialogo strumentale fra sassofono e pianoforte si anima di atmosfere largamente influenzate dalla tradizione musicale latino-americana, in una visione personalissima e fortemente ispirata da una prodigiosa vena melodica tipicamente italiana.

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