venerdì 6 novembre 2015

"Deserts" di Varèse martedì 24 novembre alla Sapienza di Roma.


Dall'incontro ideale di due grandi artisti, il compositore Edgard Varèse e il videoartista Bill Viola, che appartengono a generazioni diverse e non si sono mai potuti incontrare personalmente, è nato Déserts, uno dei più interessanti e suggestivi casi di unione di musica e immagini, che rivivrà martedì 24 novembre nell'Aula Magna della Sapienza di Roma, a cura della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti). Déserts è una pietra miliare nella storia della musica moderna. La sua originalità comincia dall'eccezionalità dell'orchestra impiegata (quattordici strumenti a fiato, cinque percussionisti e un pianoforte, più due nastri magnetici, trasmessi su 2 canali per creare effetti stereofonici) e prosegue con l'annullamento della soglia tra suono e rumore. Varèse ha detto: "Per me Déserts è una parola fortemente evocativa. Essa suggerisce spazio, solitudine, distacco. Per me non significa solo deserti di sabbia, mare, montagne e neve, spazi siderali, strade di città deserte, non solo aspetti spogli della natura che evocano la nudità e distanza, ma anche quel remoto spazio interiore che nessun telescopio può raggiungere, un mondo di mistero e di solitudine essenziale". In parallelo all'esecuzione musicale scorrerà il video di Bill Viola, il pioniere della video arte considerato internazionalmente come uno dei massimi artisti contemporanei, che ha consacrato questo genere di arte come una delle più vitali nel mondo della creazione contemporanea. A Roma è ancora vivo il ricordo della sua splendida mostra al Palazzo delle Esposizioni nel 2018-2009.Viola ha realizzato questo video nel 1994 appositamente per la musica di Varèse. Le sue potenti immagini non illustrano in maniera didascalica i contenuti di Déserts, eppure si legano alle pause e alle tensioni della musica in un insieme di grande suggestione, passando dai notturni e desolati paesaggi urbani al fondo dei laghi e agli interni domestici ripresi al rallentatore. 

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