giovedì 29 marzo 2012

Entusiasmo senza fine per Claudio Abbado e la sua Orchestra Mozart a Bologna e Lucerna


Mentre a Bologna non si era ancora sopita l’eco degli intensi applausi per tutti i protagonisti della serata, l’Orchestra Mozart già si apprestava a raggiungere Lucerna, dove ha inaugurato, sabato 24 marzo, il prestigioso Festival di Pasqua, con una replica dello stesso programma: a una prima parte tutta mozartiana con la Sinfonia n.36, la cosiddetta "Linz", e il Concerto per violino n. 5 in La maggiore, solista Isabelle Faust, ne seguiva una seconda, dedicata a Schumann e alla sua Seconda Sinfonia. Un concerto emozionante e di rara bellezza che, anche a giudicare dai commenti entusiastici raccolti in teatro al termine della prima serata, è destinato a rimanere nella memoria e nel cuore di molti.
Riscontri positivi giungono peraltro anche dalle recensioni pubblicate, a partire da quella di Marco Beghelli scritta sul "Giornale della Musica", che titola “La trasparenza dell’Orchestra Mozart”.
Su "Il Resto del Carlino" del 23 marzo Uberto Martinelli scrive "Maestria tecnica, cura del suono e del particolare, `sehnsuchtundruhe', per dirla alla Friedrich Schlegel, ovvero struggimento e quiete, specialmente nella seconda parte, con la splendida interpretazione della Seconda Sinfonia di Schumann, avvolgente e travolgente (memorabile l'esecuzione dell'Adagio espressivo).
Nella prima parte, interamente mozartiana (...) l'esecuzione dell'Orchestra è apparsa invece così impeccabile da ricordare quasi un'incisione discografica più che un concerto dal vivo."
Su Repubblica del 25 marzo Angelo Foletto definisce un miracolo "l'ariosità penetrante e senza galanterie inutili dei Mozart recenti di Claudio Abbado". Aggiungendo poi che "In Mozart colpiva la naturalezza, perfettamente circostanziata nei dettagli esecutivi, del passo musicale"; e ancora "In Schumann l'humour sentimentalmente ghiacciato del tempo lento era interiorizzato da ogni rifinitura armonica e minuzia contrappuntistica: ma senza desolazione, anzi con una sorta di febbre comunicativa che preordinava il convulso risveglio emozionale del finale."
(Fonte: il sito dell'Orchestra Mozart di Bologna - www.orchestramozart.com)

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