giovedì 28 aprile 2016

La Mullova emerge in un Sibelius stellare e convincente al Petruzzelli.


Ieri sera al Petruzzelli di Bari c'è stato l'ennesimo bel concerto sinfonico della stagione, con l'organico schierato al completo e diretto dal maestro Claus Peter Flor; Orchestra,  Coro e quattro solisti, tutti validissimi, per il maestoso Te Deum di Bruckner, preceduto dal mistico Vorspiel dell'Atto Primo dell'opera Parsifal di Wagner. Un programma di grande interesse, coerente nell'impostazione storica e che iniziava con  Finlandia, festoso poema sinfonico, per la liberazione di quel Paese dall'oppressore russo; a seguire, il concerto per violino e orchestra del 1903, capolavoro celebre, sempre dello stesso Sibelius, con al violino una straordinaria musicista, la russa Viktoria Mullova (nella foto), tra le migliori artiste mondiali dello strumento. Imbracciava per l'occasione un prezioso Stradivari Julius Falk del 1723, su cui ricamava con impressionante agilità note magiche ed incantatrici.Un concerto, lo stesso, che ricordiamo Viktoria eseguì una trentina di anni or sono alla Scala di Milano, diretta da Seiji Ozawa, raccogliendo un clamoroso successo.
La Finlandia è un brano di rara accensione ritmica, coloristica bellezza e solare giovialità. Il direttore Flor però, non è stato assolutamente all'altezza. la sua esecuzione è parsa opaca e spenta, senza accensioni ritmiche, e con un tempo, nel complesso piuttosto lento. Meglio, ma non troppo le cose, sono andate nel concerto per violino, dove a brillare ci pensava la Mullova. Il suono del suo Stradivari era vibrante e appassionato, con dinamiche precise e tecnica solidissima. soprattutto il secondo movimento (adagio di molto), il lirismo melodico si spandeva con tenerezza inaudita, facendo pensare alla sua ispirazione mediterranea, durante i viaggi di Sibelius in Italia. Il terzo movimento con la tonalità in re maggiore del primo movimento è una melodia in rondò, con divagazioni virtuosistiche e pirotecniche paganiniane, che hanno messo in luce la straripante vivacità della Mullova. Bis richiesto a gran voce e regalato con Bach di raffinata bellezza. L'orchestra ha suonato molto bene, perfettamente intonata e puntuale, nonostante Flor non sia apparso nella migliore serata della sua significativa carriera.
Nella seconda parte, abbiamo capito il perchè. Ascoltando Wagner e Bruckner sotto la bacchetta del Maestro tedesco, abbiamo colto immediatamente il sapore teutonico nelle musiche dei due grandi compositori. In particolare, nel maestoso Te Deum in do maggiore per soli, coro e orchestra. nel 1882 Anton Bruckner si era recato a Bayreuth per la prima del Parsifal, restandone entusiasta. Fu quella l'occasione per comporre immediatamente dopo, la sua opera corale più celebre. Il nostro Coro del Petruzzelli si è impegnato allo spasimo, sotto la guida vigile e attenta di Franco Sebastiani, Ed è emerso con chiarezza il livello ormai raggiunto i una pagina così complessa. Qui, Claus Peter Flor ha mostrato un'autorevolezza interpretativa di prim'ordine e anche l'Orchestra barese ha rispolverato una eccellente esecuzione, quasi esemplare nella sua sostanza oggettiva. Successo tra i più convincenti in questo anno 2016!

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