lunedì 11 aprile 2016

Quartetto con Rosario Buonaccorso, Dino Rubino, Roberto Taufic e Gabriele Mirabassi. Eccezionali musicisti per il prossimo 15 aprile con Mirarte.


Venerdì 15 aprile, alle 21, all'Auditorium Santa Teresa dei Maschi di Bari, si concluderà il cartellone 2016 dell'associazione culturale Mirarte, che quest'anno compie dieci anni di attività, con la direzione artistica di Marina Addante. Sul palco si esibirà un quartetto di straordinari musicisti jazz capitanati dal contrabbassista Rosario Bonaccorso, che presenterà il suo ultimo disco Viaggiando (Jando Music). Insieme a lui sul palco altri tre musicisti, rappresentanti dell'eccellenza italiana e internazionale nei rispettivi strumenti: Dino Rubino (tromba e flicorno), Gabriele Mirabassi (nella foto, clarinetto), Roberto Taufic (chitarra). Infotel: 345.949.54.23.  La forza innata della sua scrittura melodica e la scelta, inusuale, della forma canzone – cui da anni Bonaccorso si dedica – trovano una sua compiutezza in questo nuovo lavoro, nel quale confluisce un retroterra musicale composito e affascinante e trova spazio l'impronta raffinata della cultura mediterranea, mescolata a un indiscusso respiro internazionale. Ma c'è di più.Viaggiando ha l'ambizioso obiettivo di aprire uno squarcio sull'universo interiore di Bonaccorso, qui autore ma anche interprete che dà voce – letteralmente – alla propria sfera emotiva, senza filtri e inutili orpelli, ricercando la semplicità. Nel disco si ritrovano un'eterogeneità di influenze e di suggestioni che arricchiscono le composizioni attraverso  le diverse provenienze geografiche dei musicisti che vi hanno lavorato, e che di volta in volta ritroviamo nei concerti dal vivo.
In questo appuntamento barese si potrà assaporare la malinconia carioca della chitarra di Roberto Taufic, il virtuoso e incantatore suono intriso di Brasile del clarinetto di Gabriele Mirabassi, e la cultura mediterranea ed europea della tromba e del flicorno di Dino Rubino. Un excursus musicale attraverso diversi continenti e culture che trovano un punto di incontro sotto la guida sapiente di Bonaccorso, deus ex machina di un progetto che attraverso il tema del viaggio e vuole tratteggiare esperienze personali e ricordi di vita.
C'è molto di autobiografico in quest'ultimo disco del contrabbassista siciliano, che definisce il disco come «un viaggio nei luoghi del mondo e nei luoghi della mia anima». Partendo dalla costante ricerca stilistica e melodica che ha contraddistinto da sempre il suo lavoro, Bonaccorso prende l'ascoltatore per mano e lo conduce nel proprio mondo interiore, nel quale l'elemento della scoperta e dell'esplorazione di terre lontane e quella del suo profondo personale si uniscono, restituendo un ritratto affascinante e ricco di sfaccettature dell'universo musicale del musicista.
Il contrabbassista, per la prima volta, si presenta discograficamente anche in veste di cantante e autore dei testi, dando voce ad alcune tracce: 
StortoMy FaithMon FrereSong For My Father. Una passione quella del canto, che negli anni lo ha reso riconoscibile grazie al personale connubio stilistico tra la voce e quella del suo strumento, elemento unico che da sempre contraddistingue la sua identità musicale.

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