martedì 8 ottobre 2013

Il Festival "Anima Mea" chiude in bellezza con due interessanti concerti


Il festival «Anima Mea» diretto da Gioacchino de Padova chiude con un doppio concerto a ingresso libero dedicato alla musica sacra della scuola romana del Diciassettesimo secolo. Giovedì 10 ottobre, alle 20.30, nel Duomo vecchio di Molfetta, e venerdì 11 ottobre, alla stessa ora, nella chiesa di San Benedetto di Acquaviva delle Fonti, dove un’ora prima è in programma una visita guidata gratuita a Palazzo de’ Mari a cura di ArcheoClub, l’ensemble vocale e strumentale della Fima diretto da Alessandro Quarta proporrà un’esplorazione sonora della corrente di compositori nata nel Seicento sull’esperienza della lezione di Palestrina (info 800.96.01.37).
Coprodotto da Anima Mea con Urbino Musica Antica, il doppio concerto s’intitola «Amor Jesu» e prevede l’esecuzione di musiche di Carlo Cecchelli, Abundio Antonelli, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Girolamo Kapsberger, Giovanni Anerio, Orazio Benevoli, Vincenzo Giovannoni e Florido de Silvestris, che con altri editori musicali romani del Diciassettesimo secolo avviò una fiorentissima produzione di edizioni musicali miscellanee, all’interno delle quali erano raccolte composizioni sacre di compositori romani per ogni circostanza liturgica, e soprattutto dall’organico variabile, dalle due alle 5 voci e basso continuo. Le centinaia di chiese sparse nell’Urbe necessitavano di continuo materiale musicale che fungesse da rivestimento a messe, vespri ed ogni tipo di ricreazione spirituale. E la scuola che aveva avuto origine con Palestrina mescolò in questi autori le sue solide tradizioni contrappuntistiche con i nuovi elementi del basso continuo e della musica concertante del Barocco maturo, dando vita ad una seconda splendida fase della musica romana.
L’ensemble vocale e strumentale della Fima, la Fondazione italiana per la musica antica, nasce dall’esperienza dei corsi estivi internazionali che vengono organizzati a Urbino da oltre quarant’anni. E dal 2008, sotto la direzione di Alessandro Quarta, docente di canto madrigalistico, un ensemble variabile di musicisti di varia provenienza ogni anno dà vita a un programma vocale e strumentale incentrato sul Barocco italiano.

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